La quiete di New York. Anche Natale

È la città che rappresenta al meglio la voglia di Natale. Madison Avenue, la Quinta Strada, Time Square, il Rockfeller Center e Central Park si accendono di mille luci, rumori e voglia di esserci. Ma c’è anche una città lenta, quieta “slow” che offre itinerari all’insegna del silenzio, della solitudine, della tranquillità. Per prendersi una pausa tra un regalo e l’altro

 

(di Claudia Tani)

 

New York, la città che non dorme mai, non rallenta, non si ferma. Quando si pensa alle sue strade bloccate nel traffico, i rumori, l’infinita serie di insegne al neon che illuminano le sue notti, pace e tranquillità non sono certo le parole che ci vengono in mente. Soprattutto adesso che il Natale è alle porte e la Grande Mela è ancora più scintillante. Milioni di luci danno una particolare enfasi ai profili dei monumenti e dei palazzi, sontuose decorazioni fanno bella mostra di sé nelle vetrine dei negozi che si susseguono, interminabili, una dopo l’altra e come il canto delle sirene attirano passanti ormai stregati, che aspettano solo di essere catturati. Sì, perché non c’è città al mondo che riesce a celebrare la magia gioiosa del Natale come New York. E anche se fare shopping qui è molto divertente e appagante, può essere al tempo stesso, stressante, faticoso, e perché non dirlo, esageratamente affollato. Ci sono però dei luoghi che possono aiutare newyorchesi e turisti a trovare un po’ di solitudine e tranquillità nella città più grande al mondo. Sono zone tranquille, lontane dalla frenesia, capaci di garantire un perfetto contrappasso al rumore, alla velocità e alle distrazioni super tecnologiche che ci bombardano ogni giorno. Luoghi appartati, immersi nella tranquillità che ci “disintossicano” dallo stress quotidiano, immergendoci in un’atmosfera di pace e solitudine. Un modo per lasciarsi la città alle spalle senza per forza dover lasciare la città. Anche a Natale.

Quindi, se siete esausti dopo ore infinite di shopping lungo Madison Avenue, se i vostri piedi si rifiutano di salire sulla scala mobile dell’ennesimo centro commerciale, e i vostri occhi sono troppo abbagliati dallo splendore dell’immenso albero di Natale che troneggia davanti al Rockfeller Center, uno di questi luoghi è la meta giusta per voi.

Uno di questi è l’Astor Court del Metropolitan Museum che rappresenta la perfetta riproduzione di un giardino cinese della dinastia Ming, costruito sulla base di una corte ancora esistente nella città di Suzhou. È regola non detta al Met attribuire a questo luogo le caratteristiche di un vero e proprio santuario. Si parla a bassa voce, le macchine fotografiche vengono riposte nelle tasche e i visitatori camminano tra i colonnati in uno stato di rêverie e rispetto. Pensata come luogo di contemplazione della natura, la corte ospita un giardino di rocce, piante cinesi, una piccola cascata e un laghetto con i pesci rossi. Una cupola di vetro colorato simula il cielo e ne suggerisce l’utilizzo che avrebbe avuto nel suo ambiente naturale come terrazza per contemplare la luna. Anche nei giorni più soleggiati, l’ambiente è immerso in una luce diffusa, sognante. Spesso in Cina gli studiosi che possedevano giardini e corti davano loro nomi poetici. Questa, in modo assai appropriato, viene chiamata “In cerca di Quiete”.

Se vi trovate a passeggiare per l’area nord di Manhattan, in prossimità di Fort Tyron Park, potete trovare un po’ di tranquillità all’interno dei Cloisters (Chiostri), un distaccamento del Metropolitan. Questi sono una perfetta riproduzione di un monastero medievale – sia da un punto di vista architettonico che di ambientazione – e sono divenuti una sorta di santuario urbano, caro a molti newyorchesi. La totale serenità che vi si respira è un dono raro, universalmente apprezzato. Costruiti per ospitare la collezione medievale del museo, al loro interno tutto è autentico: dal magnifico arazzo dell’Unicorno, ai colonnati romanici, dalla pavimentazione in ciottoli dei cortili, alle grottesche dei gargoyle. Ammalianti canti gregoriani si diffondono nell’aria al passaggio dei visitatori sotto le volte. C’è un bellissimo albero di pere – ormai ha quasi 70 anni – che cresce nell’orto di Bonnefont. Assolutamente da non perdere. Un altro luogo dove trovare un po’ di quiete , anche nella stagione fredda, è il Giardino Botanico. Aperto nel 1902, il più grande e antico giardino botanico degli USA, si estende su oltre 250 acri di paradisiache inflorescenze, gemme e giardini rigogliosi. È un assoluto piacere respirare l’aria carica degli infiniti profumi della natura. Lasciate che il vostro naso vi conduca verso l’odore inebriante dell’ultima foresta della città, 40 acri di abeti canadesi, querce, aceri e noci:alcuni alberi hanno oltre 250 anni. Seguite il sentiero all’interno del bosco che conduce fino al vecchio mulino in pietra di Snuff – un buon posto dove riposare e osservare il fiume. C’è anche un tranquillo bosco di conifere sempreverdi che troneggiano al disopra di un letto di aghi di pino balsamici – forse la più malinconica delle essenze sulla terra. Ci sono così tanti odori che emanano dal Giardino Botanico; preparatevi ad arrivare presto e ad andare via tardi. È il modo migliore per inspirare la più inebriante tra le esperienze newyorchesi.