Una piccola storia

Eva

All’inizio me ne hanno parlato come di una piccola cosa. Un libro che racconta una storia che potrebbe essere una parentesi in mezzo a tante altre storie di vita vissuta. L’infaticabile UNICOPLI, editore specializzato in saggistica che negli ultimi anni si è aperto alla narrativa, me ne manda una copia. Arrendersi mai!, scritto da Eva e Adrian Muca con Lore Tosi.

Lo metto nella pila dei libri da leggere. Ma potrebbe passare inosservato, lo so. Sia chiaro che trovo sempre una giustificazione del tutto personale alla mia inefficienza di lettore: la mancanza di tempo. Ogni volta che dico, lo leggerò, sono sincero, sia chiaro. Poi succede che non lo leggo, ma non è mai colpa mia. È il destino cinico e baro che si mette di traverso, avrebbe detto un Presidente della Repubblica del secolo scorso.
Come in questo caso.
Passano alcune settimane e Arrendersi mai! rimane nella pila dei libri da leggere. Desolatamente inascoltato.

Poi un pranzo di lavoro mi porta nel loro ristorante a Milano 3 e finalmente li conosco. Eva – “Posso proprio dire che al nostro lavoro abbiamo dato non meno che la vita!” – e Adrian, il suo grande amore, compagno di vita e di viaggio dall’Albania all’Italia con il sogno di realizzare qualcosa di grande. Lei ci accoglie in sala, lui ci consiglia cosa mangiare e soprattutto lo cucina. Meravigliosamente.

Mi colpiscono subito la simpatia e la voglia di raccontarsi. Il loro piccolo libro è lì in bella vista. E rimpiango di non averlo ancora letto. Anche il rimpianto per i libri che non ho letto mi accompagna da sempre. Ma so che in questo caso alla sera arriverà sul mio comodino.
Intanto loro sono un fiume in piena, inarrestabili. Impossibile non rimanere imbrigliati nel desiderio di ascoltare e scoprire la loro storia.

Recupero la scheda del romanzo. Questo libro nasce dal flusso di coscienza di un animo che ha un’urgenza: l’impellente necessità di raccontare, di spiegare, di rivivere e ritornare sui propri passi per scoprire se – nascosto tra le righe – ci sia qualche indizio per intuire come si concluderà una storia ancora da scrivere. Senza mai perdere la riconoscenza e l’entusiasmo, quel miscuglio di passione, ambizione e amore per la vita, che Eva chiama felicità. “Eppure, in me, la felicità per ciò che facevo non venne mai meno. Ce l’avevo dentro, questa felicità, e non mi lasciava mai, neppure quando mi sentivo attaccata. E quando la felicità vive dentro di noi, difficilmente si sbaglia”.

E così l’ho letto. Capitoli brevi, intensi. Una storia semplice, la loro storia. Come avrete capito Eva Muca gestisce oggi un ristorante con il marito Adrian. Albanesi di nascita e italiani d’adozione, vivono e lavorano nei luoghi di Milano dove si ambienta il racconto.

Cosa rimane della lettura di Arrendersi mai?
Immagini, parole, determinazione, destino. Un incontro favorito da uno zio tra una ragazza e un ragazzo che decidono di unire subito le loro vite. Il destino in questo caso non è stato cinico e tanto meno baro.

Li unisce la voglia di venire in Italia, di migliorare la loro vita, di realizzarsi, di fare cose importanti. Lei lascia la fabbrica di scarpe vicino a Tirana dove stava lavorando, dove ragazzina aveva imparato i concetti di responsabilità e riconoscenza, dove aveva proposto dei miglioramenti decisivi per aumentare la qualità produttiva delle scarpe, dove era stata ascoltata e promossa direttrice del suo reparto. Eva ha talento e solo vent’anni.
Adrian ha cinque anni in più ed è già in Italia “per lavorare”. Sta cercando la sua strada. È a Milano, fa il lavapiatti, dorme dove capita, spesso sulle panchine alla stazione, ma non si ferma. Anche Adrian ha talento. Impara l’arte della cucina, inizia a fare il cuoco ed è maledettamente bravo. Finalmente riesce ad avere anche uno stipendio dignitoso, a mettere dei soldi da parte. Trova una casa. Eva lo può raggiungere.

Insieme diventano inarrestabili. Lui in cucina, lei in sala. Il desiderio è quello di essere una famiglia e di avere un ristorante tutto loro. Per Eva sognare significa essere felici, ma significa soprattutto costruire tutti i giorni la strada verso la felicità. Sanno che ci riusciranno e naturalmente ci riescono. Arriva il figlio, Alessio, e arriva il loro ristorante a Milano 3. Hanno un sacco di idee. Vogliono costruire altre occasioni di sviluppo, mettono in gioco tutti i loro risparmi, i clienti aumentano, vogliono ampliare il ristorante, aprire altre sale con vista sul laghetto.

Poi arriva quello che non ti aspetti, una fastidiosa causa con il Comune che blocca i lavori e i loro investimenti. Ma non si arrendono e vanno avanti. La causa oggi è ancora aperta. Eva e Adrian, nel frattempo, hanno affittato un altro ristorante dove ho mangiato un sontuoso fritto misto di paranza.
Tutto qua.

Ma in questa piccola storia scopri qualcosa che non sapevi del nostro Paese. L’Italia è un desiderio, vivere da italiani un sogno, Milano una destinazione e un’ispirazione. E il lavoro, qualsiasi lavoro, scrive Eva, è un onore.
L’Italia era il loro destino, non li avrebbe mai delusi. Se lo sono detti quando si sono promessi. Negli ultimi tempi un po’ di delusione c’è stata, ma non si sono mai fermati. E così, mentre leggi le loro parole, ti rendi conto che questa è anche la storia di tutti. Ognuno di noi potrebbe raccontarne una uguale e diversa. Storia di vittorie e di sconfitte, di sogni e di macerie, di coraggio e sfortuna.

La nostre vite si assomigliano tutte, cara Eva e cara Adrian. L’importante è avere la voglia e la pazienza di ascoltarle.
Ma voi almeno sapete cucinare e servire un meraviglioso fritto misto che non unge. Al massimo lo posso solo mangiare.
In attesa del vostro secondo libro che, ne sono sicuro, arriverà.

Eva

Eva e Adrian Muca con Lore Tosi, Arrendersi mai!, UNICOPLI, 2023.