Orfani, la performance artistica di Daniela Spaletra per le bonifiche mancate

Orfani

“Di fronte all’immagine specchiante di ciò che ci circonda si pone l’interrogativo di quanto quel che vediamo è nostra immagine e somiglianza.”

Mercoledì 30 agosto alle 17.30 si inaugura a Sarzana, presso l’Antico Lavatoio di Via Mascardi, l’esposizione Orfani di Daniela Spaletra, curata da Gino D’Ugo nell’ambito della decima edizione di ParallelaMente. L’artista lericina espone la documentazione fotografica del suo tour tra luoghi inquinati e mai veramente bonificati. La mostra sarà visitabile fino a venerdì 1° settembre.

Il progetto “in divenire”, Orfani, prende il nome dai siti di interesse nazionale, parte di territori inquinati o contaminati, che necessitano di essere sottoposte a bonifica. La loro particolarità sta nel fatto che i responsabili dell’inquinamento dell’area sono mancanti, sconosciuti, oppure meglio dire inadempienti e latitanti. Di conseguenza, dovrebbe essere lo Stato a intervenire su queste aree dal punto di vista ambientale, ma molto spesso ci si ritrova di fronte ad interventi del tutto insufficienti o peggio ancora all’assenza totale degli stessi. Si tratta soprattutto di ex discariche, ex inceneritori, fabbriche o cave minerarie non più attive, mattatoi, raffinerie petrolifere, luoghi a volte dismessi, altri ancora attivi, lasciati liberi di inquinare ulteriormente il sottosuolo e le acque sotterranee.

In alcuni casi, attraverso sopralluoghi sul posto Daniela interviene, dove possibile, a evidenziare la criticità in atto con l’immissione della fluoresceina nell’acqua, che le dona il colore fosforescente, per poi documentarne fotograficamente il risultato estetico. In altri casi, dove tale processo non è consentito, modifica in postproduzione le immagini attraverso l’uso di semplici evidenziatori.

Attraverso l’utilizzo dell’artificio artistico, viene a svilupparsi una doppia messa a fuoco tra il reale come immagine speculare generale e il particolare come dettaglio, purificato dall’immediatezza dei sentimenti, attraverso la complessità della ragione e utilizzando l’arte per comprendere ciò su cui potremmo intervenire.

L’indicatore giallo in un caso o nell’altro influenza la percezione dello spazio e del paesaggio circostante. Le immagini ambigue, e dotate a prima vista di una certa piacevolezza estetica, evidenziano una triste e amara realtà.