Meet Your Future 2019.
La Generazione Z
racconta il mondo che sarà
Do you know GEN-Z? Negli ultimi anni si è molto sentito parlare della generazione dei Millennials – la cosiddetta Generazione Y – composta dai nati fra il 1981 e il 1996. Una generazione che, rispetto alle precedenti, può essere classificata come quella dei nativi digitali, la cui vita ha avuto inizio in un mondo in cui la tecnologia digitale era già fortemente presente.
Questa leva digitale sembra però già obsoleta se paragonata a quella appena successiva, la Generazione Z – i Centennials o Post Millennials -, individui nati fra il 1996 e il 2010, che utilizzano internet fin dalla nascita. Mentre i Millennials – chi legge potrà forse confermare – ricordano ancora il suono del modem che cercava di connettersi a internet e le interminabili attese per poter, una volta connessi, inviare un trillo ai propri amici su MSN, la Generazione Z è quella cresciuta a suon di smartphone, tablet e social network. Una generazione fortemente orientata alla condivisione, al reperimento immediato delle informazioni, al continuo contatto con chiunque nel mondo tramite Instagram, Facebook, WhatsApp.
Oggi, questi cuccioli super digitali, questi bambini 3.0 sono cresciuti, e una buona parte di loro si approccia o è già inserito nel mondo universitario: quel definitivo momento di passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta, che determina una buona parte delle successive scelte di vita di un individuo.
Proprio della Generazione Z e del suo approccio alla vita e all’Università si occupa una interessante ricerca, promossa da Studentville, magazine edito da Triboo e dedicato alle generazioni di Millennials e Centennials, e University Box, agenzia di comunicazione specializzata nel target universitario. Due realtà, Studentville e University Box, che hanno collaborato nella realizzazione del progetto Meet Your Future, un vero e proprio osservatorio tutto focalizzato sulla Generazione Z.
Tutto ha inizio a maggio 2019 in occasione della XXIV edizione del tour University Box, un appuntamento fisso di grande successo che si svolge negli atenei ormai dal 2005, un evento di aggregazione studentesca ma anche un raccoglitore di contenuti, informazioni e servizi per la vita degli studenti. In questa occasione è stato distribuito fra gli studenti un questionario per conoscere il modo in cui viene vissuta l’esperienza universitaria, a partire dalla scelta della facoltà fino ad arrivare alle aspettative sul mondo del lavoro, passando anche per la gestione del denaro e delle spese. Il questionario è stato effettuato in dieci atenei, compilato da 2.590 studenti; i risultati, poi, sono stati suddivisi per sei sotto-target: università del Nord Italia, del Centro e del Sud, a loro volta divise per genere, maschile o femminile.
Nasce così la ricerca Meet Your Future 2019 – Referenti Culturali, progettualità e modelli di consumo degli universitari italiani che racconta e definisce questi temi:
- l’orientamento nella scelta del percorso universitario;
- dopo la laurea: cosa intendono fare gli studenti al termine del percorso universitario;
- un crescente nomadismo: dove vogliono o sono disposti a trasferirsi per lavoro gli studenti universitari;
- il denaro: cosa rappresenta;
- la provenienza del denaro: da dove proviene il denaro che si usa per le spese;
- il risparmio;
- le modalità di pagamento;
- il momento dell’acquisto;
- il processo decisionale: chi fornisce le risorse necessarie e chi decide gli acquisti;
- i settori merceologici;
- il commercio elettronico: acquisti, raccolta di informazioni, modalità di consegna;
- il mercato dell’auto: l’acquisto di un’auto nel prossimo biennio;
- i temi etici e la sostenibilità negli acquisti.
Tutti temi di scottante attualità per uno studente universitario, ma molto utili anche per un aspirante tale o per chi, semplicemente, vuole conoscere meglio il mondo che ci circonda.
Quello che è emerso da Meet Your Future 2019 è una generazione che sa quello che vuole, a partire dalla scelta universitaria che solo in una minima percentuale viene indirizzata da consigli di parenti/amici/conoscenti, ma che invece sembra sempre di più assecondare gli interessi personali verso una specifica materia o gli sbocchi occupazionali.
La famiglia, meno presente in questa scelta, ha invece un ruolo di rilievo sia nella scelta dell’alloggio universitario e dei mezzi di trasporto che anche nella distribuzione del denaro, rimanendo la principale fonte di sostentamento degli studenti, con un’interferenza nelle scelte di livello più pratico che ludico: la famiglia, infatti, mentre è preponderante nelle scelte per le spese pratiche, non lo è quasi affatto per gli acquisti voluttuari o culturali.
Interessante è la scelta dei brand predominanti negli acquisti: fra questi emergono in particolare IKEA, Ray-Ban e Coca Cola, nei settori merceologici di competenza. La Generazione Z ha due caratteristiche particolarmente interessanti: la prima, riguarda il trasferimento all’estero, che è auspicato o ammesso dalla maggioranza assoluta degli studenti; l’altra, invece, è legata alla sostenibilità e all’eticità degli acquisti, i quali avvengono, sì, prevalentemente online, ma strizzano sempre l’occhio al rispetto dell’ambiente.
Una generazione, dunque, tecnologica e green, cosmopolita e legata alla famiglia, che vede nel denaro un mezzo per la realizzazione dei propri desideri e obiettivi.
Sarà davvero questa la direzione che prenderà il mondo?