World Bee Day 2023. Le api per la biodiversità e la produzione alimentare

È dal 2017 che le api hanno una Giornata mondiale a loro dedicata, che l’ONU ha deciso di istituire il 20 maggio per ricordare la nascita del padre dell’apicoltura moderna, lo sloveno Anton Janša, vissuto nel XVIII secolo.
Da allora il World Bee Day è diventato un appuntamento importante, celebrato in 115 Paesi, con iniziative e campagne di informazione e sensibilizzazione. Il fatto è che le api, oltre che straordinarie produttrici di miele, sono anche degli insostituibili insetti impollinatori, per la loro capacità di trasportare da una pianta all’altra il polline necessario alla riproduzione. Un’attività preziosa che svolgono sia “involontariamente”, con il polline che resta attaccato al loro corpo peloso quando si spostano di fiore in fiore, sia “volontariamente” grazie a dei piccoli contenitori, chiamati “cestelle”, che hanno sulle zampe per raccoglierlo e portarlo nell’alveare.
Oltre il 75% delle principali colture agrarie, per arrivare a più di un terzo della produzione alimentare mondiale, e il 90% delle piante selvatiche da fiore dipendono proprio dall’attività di impollinazione delle api (anche, in misura minore, di altri insetti come vespe, farfalle, coccinelle, ragni ecc.).
E poiché le piante che si avvalgono di questa preziosa attività di trasporto “sono fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi e la conservazione delle specie e degli habitat e in generale delle diversità biologica, che rappresenta la base della nostra esistenza e delle nostre economie”, come spiegano gli esperti dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ecco che si comprende come le api meritino di essere ricordate e “festeggiate” ogni anno. Anche perché da almeno venticinque anni a questa parte la loro vita è seriamente minacciata.
Risalgono alla fine degli anni ’90 le segnalazioni preoccupate di molti apicoltori in Europa e Nord America che stavano osservando un’anomala e repentina diminuzione nelle colonie di api.
È il loro ruolo chiave di impollinatori, fondamentale per l’equilibrio e la resilienza degli ecosistemi naturali, a rendere questi insetti particolarmente sensibili all’uso di sostanze chimiche in agricoltura, all’inquinamento ambientale, ai cambiamenti climatici in corso e alla diffusione di specie aliene invasive, che sono tutti fattori che ne mettono a rischio la sopravvivenza.
Il tema della Giornata Mondiale delle Api del 2023 è, infatti, “Salute delle api, salute dell’ecosistema” (“Healthy Bees, Healthy Ecosystem”): perché lo stato di salute delle api, come agenti e sentinelle di biodiversità, ci racconta molto dello stato di salute del pianeta, e, insieme, può rappresentare un segnale di allarme per la crisi potenziale di produzioni che sono essenziali per la vita dell’uomo. È questo il messaggio che lancia a livello globale il World Bee Day, nel quadro di una rinnovata e sempre più diffusa sensibilità ai temi ambientali e dello sviluppo sostenibile.
Soprattutto oggi, quando le stime della FAO ci dicono che le api, di cui esistono più di 16.000 specie diverse nel mondo, sono minacciate da un tasso di estinzione da 100 a 1000 volte superiore al normale a causa dell’impatto umano.
In un momento in cui è urgente e drammatico il problema dell’accesso al cibo, colture fondamentali per l’alimentazione dell’uomo, come cereali, frutta e verdura, ma anche piante da cui si ricavano mangime per animali, fibre tessili, quali lino e cotone, materiali da costruzione e biomassa per la produzione di energia, possono vedere gravemente compromessa la loro resa produttiva, se non la loro stessa sopravvivenza, da una tale riduzione della popolazione delle api.
Per dare alcune cifre, “la produzione agricola mondiale direttamente associata all’impollinazione animale rappresenta un valore economico stimato tra 235 e 577 miliardi di dollari” (dati ISPRA 2020). Greenpeace ha, invece, provato a valutare quanto costerebbe, il “servizio” di impollinazione che le api svolgono: “Il valore di questo servizio, offerto gratis dalle api di tutto il mondo, è stato stimato in circa 265 miliardi di euro all’anno. Difendere le api è quindi nel nostro interesse, anche da un punto di vista economico”. Anche perché l’impollinazione artificiale è molto lontana dal raggiungere le performance straordinarie in cui si sono specializzate le nostre amiche api.