L’arte del digiuno

Un tema complesso e delicato quello del digiuno che da sempre attraversa la storia del genere umano, rivestendo un ruolo fondamentale sia dal punto di vista religioso che da quello antropologico e culturale: si digiuna perché i dettami della nostra religione ci impongono la pratica dell’astinenza dal cibo e dalle bevande, si digiuna per un volontario esercizio spirituale o per un semplice “fioretto”. Si digiuna perché sempre più spesso i canoni della bellezza universalmente riconosciuta ci vogliono oltremodo magri, sinuosi e filiformi.
A pochi mesi dalla chiusura dell’Esposizione Universale, che ha gettato luce sul tema dell’alimentazione, arriva a Torino, al Circolo del Design (17 febbraio – 2 marzo) in via Giolitti 26/A la mostra provocazione “A stomaco vuoto” dove artisti e designer interpretano attraverso le opere appositamente realizzate, questo argomento intimo e difficile al tempo stesso. Nata da un’idea di Linda Ronzoni, Andrea Vitullo e Alfred Drago dell’Associazione Culturale Il Lazzaretto, la mostra propone una riflessione inedita, attuale e ricca di possibili sguardi creativi sull’aspetto positivo e rigenerativo dell’assenza di cibo approcciando il tema del digiuno secondo una prospettiva artistica, antropologica, culturale e terapeutica.
Il digiuno si presenta, infatti, come una questione fortemente attuale, ricca e articolata: non evoca, infatti, la sola e semplice assenza di cibo, ma allude ad altri tipi di vuoto. A partire dalla rinuncia di cibo come pratica consapevole che rimanda a una tradizione religiosa millenaria trasversale a differenti culture, sino a considerare il digiuno nel suo senso più metaforico inteso come operazione di rinnovamento e catarsi, di contatto con la sfera emotiva più profonda in grado di produrre forme espressive originali.
Da mercoledì 17 febbraio a mercoledì 2 marzo sarà quindi possibile ammirare le opere originali di designer e artisti del calibro di Patricia Urquiola, Sofie Lachaert e Studio Dessuant Bone alle quali si aggiungeranno i lavori dei piemontesi Acquacalda, Adriano Design, Andrea Vecera, César Mendoza, De Ferrari Architetti, Design Gang e Paolo Maccarrone.