Vi racconto chi è Xi Jinping
e la sua Belt and Road in Italia

Xi Jinping

Dal 21 al 24 marzo il Presidente cinese Xi Jinping è in visita in Italia, per apporre la sua firma su un documento dalla forte valenza simbolica.

Chi è Xi Jinping?

Xi Jinping è il Presidente della Repubblica Popolare Cinese dal 2012. È nato a Pechino nel 1953, ed è “figlio d’arte”, perché anche suo padre era un politico del Partito. Ha un curriculum particolare, a cominciare dal fatto che suo padre fu vittima di una delle purghe di Mao, durante la Rivoluzione culturale, e confinato nella regione remota dell’Henan.
Anche Xi Jinping ha vissuto un suo periodo rurale, nello Shaanxi, da cui fuggì per ritornare a Pechino. Per questo motivo, Xi Jinping è stato addirittura arrestato durante un giro di vite contro disertori dalla campagna e inviato in un campo di lavoro per scavare fossati.
È ingegnere, così come sono stati i suoi predecessori più recenti. Nel suo caso, è ingegnere chimico. È sposato in seconde nozze con una ex cantante molto famosa in Cina, Peng Liyuang, e ha una figlia, Mingze, che studia negli Stati Uniti.

Perché è così importante?

Beh, intanto perché è a capo della seconda potenza economica mondiale, che secondo la maggior parte delle previsioni diventerà la prima tra il 2030 e il 2050. E poi per 3 ragioni principali:
1. Il suo pensiero è stato inserito nella costituzione dello Stato e del Partito.Un onore che in pochi hanno avuto in precedenza, e che dà un’idea del suo peso specifico. Il suo contributo che è stato sintetizzato brevemente nel “Pensiero di Xi Jinping” parla di un “socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova Era”. Un altro termine che ricorre spesso è quello del “Chinese Dream”, che risponde al sogno americano e si basa anche sulla creazione del cosiddetto soft-power.
2. Da marzo del 2018, il suo mandato è senza limiti temporali. Questo vuol dire che potenzialmente Xi può essere a capo del Paese più popoloso al mondo a vita. Il suo impatto sulla politica mondiale è quindi di interesse assoluto per tutti.
3. È il fautore della Belt and Road Initiative, di cui ha parlato per la prima volta alla Nazarbayev university nel 2013. La Belt and Road Initiative viene spesso citata nelle nostre cronache nazionali come “la nuova via della Seta”, anche se la via della Seta in realtà era quella che portava Marco Polo in Cina, mentre qui è più viceversa. In estrema sintesi, la Belt and Road è un programma di investimenti da 1.000 miliardi di dollari con cui la Cina vuole finanziare lo sviluppo di progetti infrastrutturali in Asia e Europa per migliorare i collegamenti sia via nave (la Road) che via treno (la Belt). È un progetto molto discusso che da alcuni è stato descritto come un nuovo Piano Marshall, ma ha caratteristiche totalmente diverse e mira ad aumentare i legami commerciali e culturali dei Paesi europei alla Cina.

Perché visita proprio Francia e Italia?

Suona strano che in tutto questo Xi Jinping in questa sua visita si rechi in Francia e in Italia, e non ad esempio in Germania, che è la principale economia europea ed è già collegata alla Cina anche via terra (la stazione finale per le merci cinese in Europa è Duisburg). Ma c’è un motivo. Ed è che l’Italia sarà probabilmente la prima delle grandi economie mondiali a firmare un MoU — un Memorandum of Understanding — con la Cina per la Belt and Road initiative.

Cos’è un MoU?
È un documento molto generico che inquadra una prima forma di collaborazione tra due entità. Non è vincolante, ma è il primo passo verso un accordo di qualche genere.

Di che genere sarà quest’accordo? 
Difficile dirlo ora. Da tempo si parla, soprattutto nei media italiani, di un coinvolgimento dei porti italiani nella Belt and Road. La verità è che finora gli unici investimenti cinesi in porti italiani sono marginali, e coinvolgono Vado Ligure, un porto anche crocieristico in provincia di Savona, e Ravenna, dove in realtà l’investimento non è neanche nel porto ma più nella processazione delle merci a valle della logistica.
Ad ogni modo, più fonti sostengono che l’obiettivo di Pechino sia soprattutto Venezia, o comunque il territorio attorno, come il porto di Trieste.

Le città visitate in Italia: Roma e Palermo

Ha creato molta curiosità anche la scelta delle destinazioni del presidente cinese Xi Jinping: dopo una visita a Roma, dov’era atteso il 21 marzo, due giorni dopo si è recato infatti a Palermo, capoluogo di una regione di indiscutibile bellezza ma che raramente viene considerata strategica nello scacchiere politico-economico del nostro Paese. Secondo quanto dichiarato anche da Michele Geraci, palermitano, sottosegretario allo Sviluppo Economico, già nella terna dei potenziali premier proposti da Salvini nel periodo pre-Conte, pare che Xi Jinping si sia recato in Sicilia più per motivi di svago che politici. Ad ogni modo, è ovvio che qualsiasi progetto che arrivasse sotto gli occhi del presidente cinese potrebbe avere enormi chance di essere finanziato, e questo rappresenta un’opportunità senza precedenti in una regione che da anni presenta grossi problemi di sviluppo.
C’è ovviamente chi, tra l’opinione pubblica, teme che la Sicilia venga “svenduta ai cinesi”, ma è una minaccia che appare sinceramente infondata, almeno in questa fase. Mentre, ben più probabile è che il luogo dove alloggerà, quello dove andrà a mangiare la pizza o il gelato, potranno essere presi d’assalto da un’orda di turisti cinesi che magari scopriranno per la prima volta dell’esistenza di questo isolotto nel mezzo del Mediterraneo, grazie all’immensa copertura mediatica di cui godono sempre le missioni all’estero del Presidente nell’Impero di Mezzo.