JOBS.
Forme e spazi del lavoro
in mostra a Reggio Emilia
Una mostra collettiva, una giornata di studio aperta al pubblico e un concorso fotografico under 35 per dare vita a un laboratorio aperto alla discussione e al confronto sul tema del lavoro nell’epoca della quarta rivoluzione industriale, i cui esiti potranno essere utili nella preparazione di future indagini sul territorio. Sabato 16 novembre, presso l’Ospitale di Rubiera di Reggio Emilia, si inaugurerà JOBS. Forme e spazi del lavoro nel tempo della Quarta rivoluzione industriale, un’iniziativa curata da Linea di Confine.
La quarta rivoluzione industriale, detta anche Industria 4.0, consiste in una tendenza all’automazione industriale che integra nuove tecnologie per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti. Se ne è parlato per la prima volta alla Fiera di Hannover nel 2011 con riferimento agli investimenti per infrastrutture, scuole, sistemi energetici, enti di ricerca e aziende che potessero riportare l’industria manifatturiera tedesca ai vertici mondiali.
Nel giro di poco meno di un decennio, malgrado non si siano raggiunti risultati ugualmente soddisfacenti in tutti i settori, il lavoro ha comunque cambiato fisionomia. O meglio, apparentemente sembra averla persa nell’universo infinito degli algoritmi, al punto da diventare invisibile. La fotografia contemporanea, in questi anni, ha spesso sottolineato l’aspetto immateriale del lavoro e la dimensione astratta dei processi produttivi e delle nuove tecnologie.
Con uno sguardo più attento, scopriamo che il lavoro ha assunto nuove forme in rapporto alla tecnologia e al territorio, e che quest’ultimo sembra diventato una vera e propria “fabbrica a cielo aperto”. Fin’ora, però, è mancata una visione più approfondita e puntuale di questo fenomeno.
Il progetto di ricerca di Linea di Confine si propone di diffondere una maggiore conoscenza delle forme e degli spazi assunti dal lavoro in quest’ultimo decennio, attraverso serie di fotografie e video sul tema.
La mostra collettiva si inaugurerà sabato 16 novembre alle ore 13, e sarà costituita da opere prodotte recentemente da autori e collettivi. Michele Borzoni di TerraProject, con la serie Workforce (2017), racconterà la “forza lavoro” in vari contesti lavorativi, dall’E-commerce, ai call center, all’impegno di manodopera a basso prezzo nei lavori agricoli stagionali. Allegra Martin presenterà la serie I luoghi e i lavori 4.0 (2017), un progetto a cura della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, realizzata in collaborazione con la Fondazione Mast di Bologna. William Guerrieri, con la serie Bodies of Work (2018), ha realizzato per il Comune di Venezia un’indagine sul lavoro e il corpo, in rapporto alla tecnologia, girando alla Saipem di Marghera e nelle aree circostanti Fincantieri. Andrea Simi parteciperà con la serie Poimec (2019), incentrata su una piccola azienda situata nel Tecnopolo di Moncalieri, in Piemonte, che opera prevalentemente sui mercati internazionali. Andrea Paco Mariani del collettivo SMK VideoFactory, nel video The Harvest (2017), ci condurrà nelle campagne dell’Agro Pontino, dove viene impiegata in lavori agricoli manodopera indiana a basso costo.
Oltre a queste opere saranno esposte fotografie provenienti dalla collezione di Linea di Confine. Opere come la serie Ferrari’s Factory (2003) di Olivo Barberi e la serie Seccoumidofuoco di Paola De Pietri, realizzata nel 2013 nel distretto della ceramica di Fiorano Modenese. E poi ancora, alcune fotografie degli anni Novanta in dialogo fra loro, sia per i contenuti che per gli aspetti formali, di Stephen Shore (dalla serie Luzzara, 1993) e Guido Guidi (dalla serie Lestans, 1998, da collezione privata), che ritraggono operai al lavoro su macchine utensili.
Contestualmente all’inaugurazione della mostra, sempre sabato 16 novembre, dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, si terrà una giornata di studio aperta al pubblico, con i saluti di Laura Moro (IBC Regione Emilia-Romagna) e la partecipazione del sociologo Aldo Bonomi, dell’urbanista Stefano Munarin, dello scrittore Gianfranco Bettin, dell’architetto Claudio De Gennaro, dello storico della fotografia Antonello Frongia, dei fotografi Jorge Ribalta, Olivo Barbieri, Michele Borzoni, William Guerrieri, Andrea Pertoldeo, Andrea Simi e del regista Andrea Paco Mariani.
Infine, nell’ambito della mostra saranno esposti gli esiti del concorso fotografico Under 35, con le ricerche di almeno 10 giovani autori sui temi della manifestazione.
La mostra sarà visitabile fino al 22 dicembre. La partecipazione alla giornata di studio è a iscrizione gratuita, entro il 15 novembre. Per maggiori informazioni, consultare il sito www.lineadiconfine.org.