CON_VIVERE è sempre
UNA QUESTIONE DI RETI

Si è appena conclusa la quattordicesima edizione del Festival della Mente di Sarzana dedicato proprio al tema della “rete”. E le “reti” sono protagoniste della dodicesima edizione del festival ConVivere che si tiene dal 7 al 10 settembre nel centro storico di Carrara sotto la direzione scientifica del filosofo Remo Bodei. Una coincidenza tematica tanto curiosa quanto indicativa: sembra che si avverta una comune ed impellente necessità di approfondire il ruolo di internet nella trasformazione delle società contemporanee.
Internet ha infatti cambiato profondamente il mondo negli ultimi vent’anni. Lo ha fatto a velocità sempre più sostenute, incidendo nella costruzione delle stesse relazioni sociali, economiche, politiche e culturali. Queste si modificano seguendo il ritmo della comunicazione digitale che si è fatta non solo più veloce, ma immediata, simultanea, imponendo di ripensare il nesso stesso tra soggetto e comunità.
Da qui la scelta di “reti” come tematica per un festival che, dopo aver rivolto lo sguardo a precisi contesti geopolitici nelle edizioni precedenti – come l’Africa, il Mediterraneo, l’America e l’Europa- durante la scorsa edizione si era già interrogata su come metterli in relazione, affrontando il tema delle “frontiere”. Seguendo questa scia ConVivere 2017 propone di interrogarsi su quanto e in che modo la rete stia ridefinendo le nostre società, la nostra cultura, così come il modo stesso di fare politica, di comunicare, di costruire relazioni sociali ed economiche. Dalla “rete” alle “reti”, dunque.
In questo senso i social network, come formidabili espressioni del tempo digitale, mediano e veicolano quotidianamente informazioni ed emozioni: in che misura questo incida nella dimensione affettiva e psicologica dei soggetti è al centro dagli interventi degli psichiatri Paolo Crepet e Vittorio Andreoli. Il politologo Marco Revelli e il giornalista Federico Rampini si soffermano invece su come la rete abbia modificato il modo stesso di fare politica: in particolare come i populismi contemporanei costituiscano la cifra più evidente di questa trasformazione della comunicazione che si traduce in nuovi modi di immaginare le comunità politiche, di produrre consenso attraverso linguaggi e pratiche più dirette. Su questo aspetto torna Alain Friedman nella giornata conclusiva di domenica parlando degli Stai Uniti e di Donald Trump.
Ma di reti si può parlare anche in termini geopolitici: Franco Gabrielli, già a capo della Protezione civile ed ora della Polizia di Stato, si sofferma su come il terrorismo contemporaneo si alimenti grazie all’uso della rete per creare consenso, legittimità e reti di relazione in grado di coordinare azioni e attrarre giovani alla propria causa. Un tema questo che si innesta sul fenomeno odierno delle migrazioni verso l’Europa a cui è dedicata una tavola rotonda coordinata dall’Accademia Apuana della Pace: le reti si intendono qui come corridoi umanitari capaci di garantire un passaggio sicuro per i migranti sottraendoli ai circuiti criminali su cui poggia gran parte della logistica dell’emigrazione dall’Africa e dall’Asia.
Il matematico Piergiorgio Odifreddi, il genetista Edoardo Boncinelli, la scienziata Maria Chiara Carrozza sondano, invece, il nesso molteplice tra reti e scienza. Infine la rete interroga da vicino lo stesso rapporto tra la cultura e l’economia: come ripensare l’attività e la professione nel campo culturale a partire dalle nuove tecnologie e dalla necessità di creare reti culturali più ampie è il tema dell’intervento del professor Michele Trimarchi di sabato.
Molti altri sono gli incontri all’interno di una cornice fatta di mostre, proiezioni di film e concerti – tra tutti, Beppe Gambetta e il suo incontro musicale con il polistrumentista Radim Zenkl, main event del sabato sera – tutti accomunati dalla consapevolezza che convivere oggi non possa prescindere da riflessioni puntuali e progetti concreti sugli intrecci, le connessioni e, chiaramente, le reti tra soggetti diversi.
Per consultare il programma
http://www.con-vivere.it