Enrico Borghi.
La geografia serve ad avere percezione
delle diversità che ci circondano

Anche quest’anno MEMO Grandi Magazzini Culturali è media partner del Festival delle Geografie, che si svolgerà l’11, 12, 13 e 14 aprile a Levanto e in molti altri luoghi fra la Liguria e la Toscana. Aspettando l’edizione 2019, ripubblichiamo le risposte al nostro questionario geografico #iosonogeografia, che abbiamo proposto ai relatori della scorsa edizione del Festival.
Enrico Borghi è nato il 6 agosto 1967 a Premosello Chiovenda, in provincia del Verbano Cusio Ossola. A 22 anni viene eletto consigliere comunale a Vogogna, in Val d’Ossola, iniziando così una carriera politica a cui tutt’ora si dedica, fino a raggiungere la carica di deputato. Ha ricoperto le cariche di Presidente del Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero, della Comunità montana “Valle Ossola” e, dal 2000 a oggi, dell’UNCEM (Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti Montani). Laureato in Scienze Politiche e iscritto all’Ordine dei giornalisti, dal 2004 al 2009 è stato Vicepresidente del Formez e dal 2009 al 2013 Presidente di “Tecnoparco del Lago Maggiore S.p.A.”, la società di gestione del Parco Tecnologico del Lago Maggiore specializzata in energie rinnovabili e in green economy applicata al mondo produttivo e industriale. Dal 2011 al 2013 è stato vicepresidente nazionale dell’ANCI, con delega alle politiche per la montagna. In campo internazionale ha acquisito notevole esperienza. È stato membro della Camera dei Poteri Locali del Consiglio d’Europa e dal 2002 al 2010 ha fatto parte del Comitato delle Regioni. È stato Vicepresidente Vicario dell’AEEM (Associazione Europea Eletti della Montagna) e oggi fa parte del bureau di presidenza. È co-fondatore dell’ APMM (Associazione Mondiale delle Popolazioni di Montagna) e membro della rete “Alleanza Mondiale per la Montagna – Mountain Partnership” costituita presso la FAO.
Durante l’edizione 2018 del Festival delle Geografie, Enrico Borghi ci ha parlato delle potenzialità delle aree interne e dell’Anno dei Borghi. Ecco le sue risposte al questionario #iosonogeografia.
1. La sua personale definizione di geografia, ovvero a cosa serve studiarla e capirla?
Serve ad allargare gli orizzonti e ad avere percezione delle “diversità” che ci circondano, in senso anche culturale e sociale.
2. Cosa vorrebbe scoprire del mondo che la circonda?
Se con questa definizione si intendono i Paesi più vicini, mi piacerebbe conoscerne meglio le tradizioni e la cultura delle aree montane per confrontarla alla nostra.
3. I cinque luoghi che raccontano i suoi ricordi più segreti.
Se sono ricordi segreti devono restare tali.
4. L’ultimo viaggio che ha fatto e quello che vorrebbe fare.
L’ultimo viaggio è stato New York. Mi piacerebbe visitare il Brasile.
5. Il suo luogo ideale dove pensare, amare, immaginare il futuro, ascoltare la sua musica, leggere.
Un luogo silenzioso, sopra i duemila metri.
6. Il più bel viaggio che ha visto in un film e che ha letto in un libro.
“I diari della motocicletta” di Ernesto Guevara.
7. Qual è in questo momento il posto che potremmo definire il “centro del mondo”?
L’Oceano Pacifico. È in quella direzione che si sta spostando l’asse sociale e politico.
8. Se pensa a una nuova mappa utile a muoversi in maniera più consapevole, a cosa pensa?
Alla mobilità sostenibile, alimentata dalle energie rinnovabili.
9. Cosa attira la sua attenzione quando visita per la prima volta un luogo dove non è mai stato?
Mi colpisce sempre la luce e l’atmosfera che crea.
10. Anche le parole sono geografia. Elogio della parola più importante, citazione della parola più odiata.
Territorio la più importante. Svantaggio la più odiata.