Pari opportunità uomo/donna… ci sarebbe la Costituzione

Costituzione

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – 25.11.2020, un testo teatrale scritto per i settant’anni della Costituzione Italiana, promulgata il 22 dicembre 1947. 

Art. 37.

La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.

Art. 51.

Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge.

Art. 117

Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne e promuovono la parità di accesso alle cariche elettive.

A

Beh dai son cose che si dicono.

B

Sì, dai, su, perché poi non si può mica pensare che…

A

Ma no, dai su, settanta anni fa, va beh, l’han buttata lì ma non…

B

No, certo no. Parità, parità, parità, …ci son dei lavori che…

A

Ma no, certo, non si può.

B

Ma infatti, ma infatti…

A

Cioè, questa cosa che dobbiamo essere per forza tutti uguali…

B

Ma no, non esiste in natura. Sarebbe ora che qualcuno lo dicesse…

A

Senti qui… nel 1948… Padre Costituente onorevole Giuseppe Cappi, democrazia cristiana: “Nelle donne prevale il sentimento sul raziocinio mentre nella funzione del giudice deve prevalere il raziocinio sul sentimento”. Bravo… non possono mica fare il giudice, cosa giudicano?

B

Padre Costituente onorevole Salvatore Mannironi, democrazia cristiana: “Nella sua costituzione psichica la donna non ha le attitudini per fare bene il magistrato”. Giusto…

A

Padre Costituente onorevole Antonio Romano, democrazia cristiana: “La difficile arte del giudicare richiede grande equilibrio e alle volte, alla donna, questo equilibrio difetta per ragioni fisiologiche”.

B

Padre Costituente onorevole Enrico Molè, democratico del lavoro, lui ci tiene a specificare che le diversità tra uomo e donna risultano: “specialmente in determinati periodi della vita femminile”.

A

Ueilà, visto? Già allora, quando si è scritta la costituzione… la verità si sapeva.

B

Questa cosa del periodo femminile, poi, beh, sacrosanta, dai…

A

Beh, dai, dai, sì, chiaro.

B

Già gli antichi romani, no?

A

Cazzo sì.

B

Prendi Plinio il Vecchio nella Historia Naturalis: “il contatto con una donna mestruata trasforma il vino in aceto, uccide le sementi, devasta i giardini, rende opachi gli specchi, fa arrugginire il ferro e il rame, fa morire le api, abortire le cavalle, e così via”.

A

E così via, poi. Mica e basta. Grande Plinio, lui si che… Perché, si dai, lo sai…

B

Certo, chiaro, dai, dai.

A

Se una donna in quel periodo tocca le piante, tac, morte.

B

Già, sì e perché se monta la panna? Tac, acida.

A

E se dà da mangiare alle galline? Niente uova.

B

Va a cavallo?

A

Tac

B

Il cavallo perde tutto il suo pelo.

A

Cucina il ragu?

B

Tac, Rancido.

A

Va in altalena?

B

Tac, si stacca il seggiolino.

A

Arriva un alieno e ci vuole fare amicizia?

B

Guerra termonucleareinterstellare…

A

C’hanno un umore in quei giorni… sacrosanto. . Tant’è…

B

Tant’è?

A

Tant’è che negli Stati Uniti fino agli anni Settanta ritenevano che alle donne dovesse essere vietata la professione di pilota d’aereo data la loro instabilità ormonale una volta al mese.

B

Ma sì, dai…

A

…è il minimo.

B

il minimo, lo dico anche io. C’è da dire però che almeno in Italia le cose vanno bene.

A

Beh, almeno in qualcosa…non siamo gli ultimi.

B

Senti qui… l’ultimo report del World Economic Forum dice che circa il 60% delle donne che lavorano in Italia non vengono pagate per niente o non adeguatamente, contro il 20% appena degli uomini.

A

Buono, dai. Cioè, non è per essere cattivi, però…

B

Già, sì, dai. E siamo al 126 esimo posto al mondo per differenza di stipendi tra uomini e donne…

A

Già ma c’è la nostra costituzione che ci si mette di mezzo…

B

Maddai, che leggi e leggi… È roba di carta. In Italia il Parlamento è formato per meno del 30% da donne…

A

Bene, bene, dai. Allora in questo paese c’è ancora un minimo di decenza. D’altronde…

B

D’altronde…

A

Certo che però…

B

Però?

A

Pensavo che…

B

Pensavi che?

A

Certo che se ce le avessimo noi?

B

Ma cosa?

A

Dicevo.. se c’avessimo noi quei periodi…

B

Beh che discorsi sono? Se ce l’avessimo noi sarebbe ben diverso. Mica siamo uguali alle donne, noi. Siamo più, come dire…

A

Uomini.

B

Sì, eccola lì, siamo più uomini. Tanto per cominciare non staremmo sempre lì a lamentarci… a piagnucolare… proprio no. Insomma facciamo che c’incontriamo per caso per strada e sono nel mio periodo, cosa mi dici?

A

Ciao, ueilà ti vedo proprio bene oggi…

B

(fischiettando) certo, sono un fiore, c’ho le mie cose. Anche tu c’hai una bella cera, dai.

A

Sono anche io in quel periodo, ca va sans dire. Fischietti bello allegro, eh, cosa mi nascondi?

B

Eh, ho appena fatto l’amore con la mia mogliettina…

B

Uè, di solito rompono le balle quando ci trovano in queste situazioni, fanno le schizzinose. Come hai fatto a convincerla?

A

Beh, le ho spiegato che se c’è un periodo d’oro per fare l’amore è questo, col ricambio ormonale il sesso è tutta un’altra cosa, si sa.

B

E l’hai convinta?

A

Certo, i pantaloni in casa li porto io e li tolgo quando voglio. Se ne faccia una ragione. Ah, sai una cosa? Mi sono appena comprato i tamponi, quelli che usa George Clooney….

B

Maddai, che figata. Quest’anno sono di gran moda. Io resto fedele agli assorbenti john waine, sono più scomodi ma sembra sempre di stare a cavallo.

A

Beh, caro, ora ti saluto vado. Da quando sono pilota d’aereo non ho più un giorno libero, neanche in quei giorni.

B

Vado anche io, mi aspettano in parlamento. Devo presentare una legge per detassare gli assorbenti, non è giusto che paghiamo il 22 per cento di iva su una questione di salute…

A

Sacrosanto, dai, su, è il minimo.

B

C’abbiamo questi nostri periodi di grande sensibilità che vanno tutelati.

A

Che ci consentono di avere una visione del mondo più ampia e di governare meglio il paese…

B

tac,

A

Taaac.