Design circolare per cambiare il mondo

ADI

La Commissione Sostenibilità ADI, l’Associazione per il Disegno Industriale, racconta in che modo il mondo del design sta definendo le nuove strategie di cambiamento, transizione e trasformazione. Lo fa attraverso la pubblicazione di alcune riflessioni che definiscono la centralità del progetto e del design e che coincidono con il motivo conduttore del prossimo Compasso d’Oro, il Premio mondiale del design più antico e autorevole nato da un’idea di Gio Ponti, che sarà dedicato interamente allo “Sviluppo sostenibile e responsabile”.
Pubblichiamo l’intervento di Giuliana Zoppis, architetto e giornalista, che coordina la Commissione Sostenibilità ADI.

di Giuliana Zoppis

Nasceva nel 2013 in ADI la Commissione Sostenibilità, nell’Osservatorio permanente del design per le selezioni ADI Design Index che concorrono al Premio Compasso d’Oro. La Commissione recepiva, nello stesso anno, i principi etici formulati da ADI nel Design Memorandum 2.0, che aggiornava gli obiettivi e i riferimenti culturali anticipati dall’Associazione nel 1987: invito a una presa di responsabilità personale e collettiva nelle professioni del progetto e nelle imprese, necessità di confronti multidisciplinari a garanzia della qualità di prodotti e servizi, aspirazione condivisa ad agire e crescere per il bene comune. Gli obiettivi della Commissione perseguono questi valori, nella consapevolezza che il design è un elemento strategico per favorire la transizione da un modello lineare di produzione-consumo-smaltimento a un sistema circolare in grado di preservare le risorse naturali consentendo alle generazioni future di soddisfare le proprie necessità. Si è così innescato – con designer, docenti, esperti di comunicazione e imprese – un processo collettivo di confronto e apprendimento di nuove metodologie e innovazioni di processo per elaborare progetti favorevoli all’ambiente e allo sviluppo sostenibile.

Ecco emergere, nello scenario attuale, nuovi sistemi e materiali tesi a sostituire quelli su base estrattiva e dissipativa, con l’uso di fibre e componenti naturali dal mondo vegetale e biologico, o partendo da rifiuti industriali e da plastiche degli oceani. Un segnale importante emerge dai progettisti nell’esprimere soluzioni e disegnare prodotti di lunga durata, facilmente disassemblabili, ricondizionabili e riparabili. Il compito di noi tutti è oggi, più che mai, di partecipare al salto culturale verso una coscienza ambientale e sociale su larga scala, valorizzando quegli oggetti, materiali e servizi in grado di collaborare al benessere delle persone e del Pianeta. Come sancito dalle linee-guida del prossimo Compasso d’Oro, per la prima volta incentrato sul tema dello “Sviluppo sostenibile e responsabile”.