Riccardo Canesi.
La geografia è il perché del dove
Anche quest’anno MEMO Grandi Magazzini Culturali è media partner del Festival delle Geografie, che si svolgerà l’11, 12, 13 e 14 aprile a Levanto e in molti altri luoghi fra la Liguria e la Toscana. Aspettando l’edizione 2019, ripubblichiamo le risposte al nostro questionario geografico #iosonogeografia, che abbiamo proposto ai relatori della scorsa edizione del Festival.
Riccardo Canesi, nato il 30 marzo 1958 a Carrara, laureato in Geografia Regionale all’Università di Pisa, insegna Geografia nella sua città d’origine presso l’I.I.S. “Domenico Zaccagna”. Un’attività che lo ha portato, nel 2017, a essere fra i dieci finalisti all’Italian Teacher Prize. In oltre trent’anni di carriera, si è diviso fra la professione di insegnante, la ricerca e la militanza attiva a difesa dell’ambiente. Con la sua tesi sulle “Tipologie agrarie della Provincia di Massa e Carrara” è stato nel 1984 il primo vincitore del Premio “Lunigiana Storica”. Negli anni ’80 ha preso parte alla fondazione di Legambiente Onlus e della Federazione dei Verdi, sotto il cui simbolo ha militato per più di un ventennio, ricoprendo diversi incarichi sia a livello locale che nazionale. Sul finire degli anni ’90 è stato tra i promotori del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Ha scritto alcuni saggi e numerosi articoli in materia di ambiente, territorio, risorse idriche, mobilità sostenibile, spaziando fino alla musica popolare. Nel 2014 ha pubblicato all’interno della collana Tarka, per Orme Editori, il libro “Mucche alla stato ebraico. Svarioni da un paese a scarsa cultura geografica”, in cui circa 100 errori danno il pretesto all’autore per scrivere un manuale di geografia ambientale ironico quanto esaustivo. È curatore del sito www.soslitoraleapuano.it, organizzatore dei Campionati Nazionali della Geografia e membro del coordinamento nazionale dell’associazione SOS Geografia, che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica, le istituzioni, e in particolare i giovani, sulla necessità della geografia nel mondo contemporaneo.
Durante l’edizione 2018 del Festival delle Geografie, Riccardo Canesi ci ha raccontato SOS Geografia, la condizione della geografia nelle scuole e i risvolti sociali che questa mancanza può causare. Ecco le sue risposte al questionario #iosonogeografia.
1. La sua personale definizione di geografia, ovvero a cosa serve studiarla e capirla?
Il perché del dove. Ci aiuta a unire gli effetti alle cause e quindi a capire il mondo fisico e umano.
2. Cosa vorrebbe scoprire del mondo che la circonda?
Modelli di sviluppo più rispettosi dell’ambiente naturale e relazioni più pacifiche tra comunità umane (“I am a dreamer”).
3. I cinque luoghi che raccontano i suoi ricordi più segreti.
Non ho luoghi segreti.
4. L’ultimo viaggio che ha fatto e quello che vorrebbe fare.
Fatto: Alpi Giulie sui luoghi della Prima Guerra Mondiale.
Da fare: traversata coast to coast degli States.
5. Il suo luogo ideale dove pensare, amare, immaginare il futuro, ascoltare la sua musica, leggere.
Sarricò (Cinque Terre).
6. Il più bel viaggio che ha visto in un film e che ha letto in un libro.
In un film: il viaggio del Che in America Latina in “I diari della motocicletta” di Walter Salles.
In un libro: il viaggio attraverso l’ex Unione Sovietica in “Imperium” di Ryszard Kapuscinski.
7. Qual è in questo momento il posto che potremmo definire il “centro del mondo”?
Silicon Valley (San Francisco).
8. Se pensa a una nuova mappa utile a muoversi in maniera più consapevole, a cosa pensa?
A una mappa che indichi soprattutto modalità di viaggio sostenibili (itinerari ciclo-pedonali – intermodalità – luoghi di rifugio e di ristoro con prodotti di qualità locali).
9. Cosa attira la sua attenzione quando visita per la prima volta un luogo dove non è mai stato?
Le modalità di trasporto delle persone e delle merci.
10. Anche le parole sono geografia. Elogio della parola più importante, citazione della parola più odiata.
Interdipendenza. Location.