Si può fare il viaggio da soli. Si può farlo in compagnia. Si può farlo da soli in compagnia della propria ombra.

Ombra

Un’installazione momentanea di Mario Martinelli composta da un telo e da un flash che, azionato dall’ignaro passante, “soffia” la sua ombra sul telo che la trattiene a lungo staccata dai movimenti del corpo. Alla vista del lampo, il passante si gira e ha un piccolo shock visivo: sul telo si staglia di profilo, netta, l’ombra di qualche istante prima, quando lui camminava per suo conto. È la scoperta di un altro sé, di un doppio preciso e sorprendente, seguita da un istante pieno di interrogazioni e risposte tra la persona e la propria ombra dall’inattesa persistenza. Che pian piano verrà meno non senza lasciare, sulla scia dell’emozione, l’idea che proprio soli non si è, perché qualcuno è in noi, col quale forse un dialogo è possibile.

È un’installazione che da trent’anni è allestita nelle piazze per una sera, o nelle gallerie per il tempo di una mostra.

Se la persona è il visitatore, la solitudine e il silenzio davanti all’”altro”, così scoperto, intensificano l’emozione.

Se invece ciò avviene in luogo aperto, lo spazio davanti al telo si trasforma facilmente in un teatro di giochi di ruolo improvvisati con la propria ombra, anche per il piacere di lasciare immagine spesso all’applauso dagli astanti. I ragazzi non lascerebbero mai la scena, e i bambini sembrano non distinguere l’ombra da un compagno di giochi appena conosciuto e devono essere trascinati via dai genitori (credo che i bambini meriterebbero una stanza permanente al museo per il loro incontro con l’ombra).

Incontro con l’ombra racconta il nostro tempo, la condizione precaria e solitaria del nostro “viaggio” e la necessità del dialogo con se stessi.

www.mariomartinelli.it