Ma che colore ha il gusto per il futuro? Benvenuti al Festival della Soft Economy

“Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato”
Friedrich Nietzsche
Transizione verde e gusto per il futuro. Da soli non si può è il titolo della IX edizione del Festival della Soft Economy. E oggi avere una chiara visione del futuro significa essere consapevoli che affrontare con coraggio la crisi economica prodotta dalla pandemia da Covid-19 e la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta, come afferma il Manifesto di Assisi, una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più sostenibili, più forti, e per questo più capaci di futuro. È una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali. Va portata avanti senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno. L’Europa ha accettato questa sfida mobilitando importanti risorse per la coesione, la transizione verde, l’economia digitale e l’innovazione. E assumendo l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di CO2 entro il 2050. L’Italia può dare un importante contributo in questa direzione grazie alla sua capacità di tenere insieme competitività, ambiente e coesione sociale, innovazione e tradizioni antiche, empatia e tecnologia, bellezza, capitale umano e comunità. Una sfida che riguarda anche le Marche e trova una sua centralità, non solo geografica, nell’Appennino impegnato in una ricostruzione chiamata a porre le basi affinché le comunità tornino ad abitare territori, borghi e piccoli comuni. Anche così l’Italia insieme all’Europa, può dare un importante contributo a “non sprecare la crisi”, a costruire un mondo più sicuro, più civile, più gentile.
L’appuntamento del 1° settembre, Le azioni del Manifesto di Assisi per una nuova Italia, che apre il Festival della Soft Economy, è realizzato in collaborazione con la Rivista di San Francesco di Assisi e Scuola di formazione Percorsi Assisi nell’ambito della 16° Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato. Tra gli ospiti il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e Paolo Gentiloni, Commissario europeo all’Economia. Le azioni del Manifesto riguardano le comunità, la coesione, il sostegno a chi è stato colpito dagli effetti della pandemia Covid1-9 e le iniziative che riguardano l’ambiente, l’economia circolare, le fonti rinnovabili, il contrasto alla crisi climatica. Azioni di soggetti grandi e piccoli, associazioni, imprese, istituzioni, scuole, università, parrocchie ma anche singole persone. La visione che accomuna le azioni è la convinzione che la sfida della crisi climatica possa migliorare la nostra economia e la nostra società, ma solo se saremo capaci di agire insieme senza lasciare indietro nessuno.
“Con le azioni concrete realizzate dai firmatari del Manifesto di Assisi – dichiarano Ermete Realacci e Padre Enzo Fortunato, portavoci del Manifesto di Assisi – vogliamo mostrare che l’Italia ha le energie, civili e morali, per essere protagonista di un cambiamento positivo “perché peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla” come ha detto Papa Francesco.