Estate 2020, l’Arena di Verona riparte

Verona

“Nel cuore della musica”. La programmazione dell’Arena riprenderà nel 2021, a causa dell’emergenza sanitaria, ma il 2020 non sarà comunque un anno silenzioso. E anche se il Festival, che doveva partire in giugno, è stato annullato – ma sarà riproposto il prossimo anno con lo stesso programma –, Fondazione Arena di Verona è già pronta nell’agosto di quest’anno con una serie di serate-evento per le quali Direzione Artistica dell’Arena di Verona ha elaborato un progetto straordinariamente innovativo e del tutto inedito.

Con il palco posizionato al centro dell’immensa platea ed il pubblico ben distanziato e distribuito esclusivamente sugli ampi spalti sarà difatti possibile rispettare tutte le regole di sicurezza che caratterizzano questa nostra fase di convivenza con il Covid-19. Il progetto è frutto di un lavoro molto accurato, responsabile e ponderato che ha prodotto un protocollo sanitario, in via di ultimazione, grazie al quale sarà possibile coniugare le esigenze artistiche con quelle sanitarie e di distanziamento sociale.

Gli spettatori saranno tremila (a fronte di una capienza di 13500) e troveranno posto sulle gradinate, mentre l’orchestra sarà in platea con distanze belle lunghe, e il coro disposto a ellisse, tutt’intorno in un’unica fila.

Così, a partire dal secondo week-end di agosto, con un’appendice in settembre, la proposta comprenderà dieci concerti, anche a più voci, con la partecipazione di tante stelle della lirica da Anna Netrebko a Placido Domingo, da Lisette Oropesa a Sonya Yoncheva, Marina Rebeka, Francesco Meli, Luca Salsi, Saimir Pirgu, Leo Nucci, Daniela Barcellona, Vittorio Grigolo.

Se il Telegraph indica Verona con la sua Arena tra i 20 motivi per tornare in Italia, una volta finita l’emergenza sanitaria, questo primo passo costituisce un importante segnale per un mondo che vuole ripartire ed esserci anche, e soprattutto, in un momento difficile come questo. Senza dimenticare che è stato calcolato che l’Arena d’Estate crea un indotto per la città di circa 500 milioni di euro.

Perché la musica è nel nostro cuore e, come ha dichiarato Cecilia Gasdia, sovrintendente dell’Arena di Verona, “parafrasando Dante, dopo l’Inferno, uscimmo a riveder le stelle”.